Il sogno di Matteo

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IL SOGNO DI MATTEO

Testo e illustrazioni di Leo Lionni
Babalibri, 2007

 

 

 

 

 

Mio figlio si chiama Matteo e mi sono avvicinata a questo libro per gioco pensando che sarebbe stato carino per lui avere un libro con il suo nome… è stata una rivelazione e sono lieta di condividerla con voi!

Matteo è un topolino molto povero che abita insieme a mamma e papà in un solaio triste e squallido, tappezzato di ragnatele. I suoi
genitori desidererebbero tanto che lui diventasse un famoso dottore, ma Matteo, dopo una visita con la scuola al Museo d’Arte scopre nei
quadri un mondo intero. Al risveglio dopo una notte in cui ha sognato quadri e macchie di colore, la sua vita cambierà e deciderà di fare il
pittore. L’importanza dell’immaginazione e del saper sognare aggiunti alla bellezza dell’arte permettono al piccolo topolino di migliorare la sua vita scegliendo quella che sarà la sua strada da grande.

In questo mondo in cui tutto scorre veloce, credere ancora nei sogni è fondamentale. Basta avere dei sogni e tutto si materializza? No,
assolutamente, ma niente si può realizzare se non partiamo da un sogno!

Ho trovato molto bello (e il mio Matteo con me) che il racconto sia stato illustrato da Lionni con una particolare tecnica: nelle illustrazioni
sono presenti macchie di colore insieme a parti realizzate con il collage (inserimento di materiali diversi).

Aggiungo che nel sito Babalibri è presente una bellissima spiegazione dell’autore sulla nascita di questo libro:

«Di tutte le domande che mi sono state rivolte come autore di libri per bambini, la più frequente senza dubbio è: “come vengono le idee?” Molte persone sembrano credere che il modo in cui si ottiene un’idea sia allo stesso tempo misterioso e semplice. Misterioso, perché l’ispirazione si pensa provocata da un particolare stato di grazia concessa solo alle anime più fortunate. Semplice perché si crede che le idee caschino dentro la testa, già tradotte in parole e immagini, pronte per essere trascritte e copiate sotto forma di libro con tanto di pagine finali e copertina. Niente è più lontano dal vero. Talvolta, dall’infinito flusso della nostra fantasia, all’improvviso emerge qualcosa di inaspettato che, per quanto vago possa essere, sembra contenere una forma, un significato e, più importante, un’irresistibile carica poetica. Il senso di fulmineo riconoscimento grazie al quale trasciniamo questa immagine fino alla piena consapevolezza, rappresenta l’impulso iniziale di tutti gli atti creativi… Altre volte, devo ammetterlo, la creazione di un libro si trova nell’improvvisa e inspiegabile voglia di disegnare un certo tipo di coccodrillo.»

Recensione di Monica, mamma di Matteo, sezione A (2014-15)